GITA VCD 2 GIUGNO 2011

 

UNA TERRA NEL CUORE : PERSONE E LUOGHI



Per il quarto anno la nostra associazione organizza una gita rivolta a tutti.

Dopo Don Lorenzo Milani e Barbiana, San Francesco e La Verna , la sig.ra Anna Maria Cestaro e il sig.Giuseppe Vazza testimoni della tragedia del Vajont, quest'anno andremo al Parco storico di MONTE SOLE dove nel 1944 si consumò l'eccidio nazi-fascista di bambini, donne e uomini accompagnati dal sig.Pirini, unico sopravissuto alla strage e dai monaci della “Piccola Famiglia dell'Annunziata” fondata da onorevole Giuseppe Dossetti, uno dei padri costituenti, che hanno scelto questo luogo per mantenere viva la memoria, per pregare per la conversione dei cuori e la concordia tra i popoli, per annunciare ai pellegrini la pace.

 

 

PELLEGRINAGGIO CIVILE AL PARCO STORICO DI MONTE SOLE

Quanti di noi hanno dei ricordi scolastici o comunque hanno sentito parlare o letto dell'eccidio di Marzabotto.

Sicuramente quasi tutti, anche perchè nel 2007, quindi di recente memoria, con una sentenza del Tribunale Militare di La Spezia sono stati condannati 9 tra ufficiali e sottoufficiali delle SS, ritenuti responsabili della morte di 1.800 cittadini di Marzabotto.

Ma l'aver letto, studiato o averne anche solo sentito parlare, ci lascia molto distaccati, lontani.

Camminare, toccare, odorare e vedere i luoghi e quello che rimane delle case, delle chiese, di quello che una volta era un luogo di vita, ci riporta vicini, ci riporta indietro quasi a sentire le urla delle SS e gli spari su delle persone inermi.

 

IMPRESSIONI DEI PARTECIPANTI AL PELLEGRINAGGIO

chiunque dei partecipanti può scrivere un commento, un'impressione nella sezione contatto. Successivamente verrà pubblicato

 

 

“Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo,

siamo qui riuniti in questo luogo di morte per celebrare il Dio della Vita!”

 

Ore 15,00 di giovedì 2 giugno 2011, nei dintorni di Marzabotto, appennino emiliano, circondati da querce, faggi, rose profumatissime e dimenticati fiordalisi, in un verde che invade ogni breccia aperta, Don Giorgio pronuncia queste parole in una chiesa che non è la chiesa, tra mura diroccate dove un tempo c'è stato un massacro di 40 persone di età compresa da 1 mese a 60 anni compiuto dalle SS.

 

E dentro di me si blocca tutto.

Non so se in questi momenti è la ragione che comanda, se la pancia o il cuore ma tutto si ferma su quelle parole e nasce dentro un urlo “ Dov'eri Dio della vita quel giorno?

Dove ascoltavi le preghiere che si alzavano da questo luogo, il pianto dei bambini, il singhiozzo soffocato delle mamme, le Ave Maria dei vecchi ? Dov'eri? Stavi morendo con loro? “

 

Una ragazza di 16 anni è sopravvissuta a questo eccidio, fingendosi morta è rimasta sepolta sotto i cadaveri dei parenti, dei vicini di casa. Forse anche lei si è chiesta tante volte “Dio, perché io ? Perché non morire con gli altri invece di passare una vita nell'agghiacciante ricordo ? “

 

Io non trovo risposte e il pensiero va ad altre chiese che non sono le chiese, fatte di legno marcio, in mezzo ad un mare scuro, piene di donne e di bambini, che pregano e invocano in qualche lingua strana il loro Dio.

 

Mi sento impotente davanti a queste tragedie e impaurita all'idea che fra 40 anni qualcuno andrà a Lampedusa a far memoria. Anche durante la guerra del '45 in tanti hanno fatto finta di non sapere, girandosi dall'altra parte. Io ora posso parlare , posso indignarmi ma rimango testimone passiva di quanto accade nel mare nostrum.

 

L'urlo rimane dentro, si celebra insieme in questo luogo che parla di vita con la sua natura ma che l'uomo ha trasformato in un cimitero.

Il silenzio cala.....riposino in pace.

 

Anna

 

 

2 giugno 2011: IN ASCOLTO DELLA NOSTRA STORIA.

Sui colli bolognesi, in punta di piedi per conoscere una storia sacra, fatta di volti e di nomi.

Il cuore batte e il fiato rimane sospeso in contemplazione di un dramma che fa scaturire tante domande e un grande senso di impotenza.

Il silenzio mi accompagna, ma le parole delle persone incontrate mi fanno vibrare le corde della vita e dire NO alla GUERRA, ma SI al dialogo e ad un’educazione per una coscienza critica.

 

Margherita